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Si tratta di una ulteriore forma di risparmio, istituita per affiancare la pensione al termine della vita lavorativa. |
A partire dall'1 gennaio 2007, ogni lavoratore deve decidere se destinare il proprio TFR a forme pensionistiche complementari, oppure lasciare il TFR presso il datore di lavoro. La scelta va effettuata entro 6 mesi dall'assunzione, in mancanza, l'adesione al fondo complementare avviene automaticamente tramite il meccanismo del silenzio-assenso. |
L’adesione ad un Fondo di previdenza complementare è, in via generale, irrevocabile; al termine del singolo rapporto di lavoro il lavoratore non percepirà il TFR, ma riceverà una rendita mensile solo al momento di accedere alla pensione. |
In ogni caso, anche laddove il lavoratore non aderisca alla previdenza complementare, la legge prevede per le aziende con almeno 50 dipendenti (alla data del 31.12.2006) che le quote accantonate di TFR non rimangano presso il datore di lavoro, ma confluiscano nell'apposito fondo istituito presso l'Inps. |
I lavoratori e le aziende, per incentivare questa forma di accantonamento pensionistico, hanno dei benefici sia in termini fiscali che contributivi specifici |
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